Costruito nel primo ventennio del XVI secolo, prospetta il suo fronte, austero nelle linee doriche accennate nel solenne cornicione, impreziosito dalle barocche finestrature e dal fastoso balcone, sull’omonimo slargo ricco di decori architettonici, di cui appariscenti sembrano le graziose mensole, dalle svariate forme fito-antropomorfe, che sostengono i tipici balconi loggiati aprentisi ad di sopra di minuti portoncini rinserrati nei muri calcinati.
Agli Spalletta, famiglia di costruttori operosi nel Salento a cavallo del XVI e XVII secolo, è da attribuire la costruzione di questo significativo esempio di architettura secentesca dai tipici elementi leggibili anche nella trabeazione dorica di chiusura del primo ordine della Cattedrale.
Nell’androne di ingresso notevole è la festonatura della volta lunettata. Nel salone di rappresentanza sopravvive il bel soffitto realizzato sul finire degli anni ‘20 da Agesilao Flora secondo canoni decorativi decò e liberty.
La famiglia Venneri si estinse nel ramo di Andrea D’Ospina che, ereditandone le proprietà, aggiunse, nel 1767, al proprio, il cognome Venneri. Il palazzo è oggi proprietà della famiglia Fedele.
Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda
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