Costruita sul finire del XVII secolo ed adibita a servizio del monastero claustrale delle Teresiane, questa chiesa rappresenta un esempio significativo, se non unico, dell’applicazione del gusto barocco leccese del tempo trasfuso nel grande e monumentale retablo dell’altare maggiore minutamente scolpito nella pietra leccese che fa da sfondo al lezioso e policromo altare marmoreo, nella prima metà del XVIII secolo scolpito dal napoletano Gennaro Cimafonte su disegni dell’architetto Niccolò Tagliacozzi Canale.
Chiesa e Monastero furono costruiti a spese del vescovo spagnolo Perez de la Lastra, del quale è visibile il marmoreo monumento funerario “in cornu evangeli”.
Rutilante di dorature appare il settecentesco organo montato sulla cantoria nel presbiterio attribuibile al mastro organaro Carlo Sanarica, originario di Grottaglie e morto a Gallipoli nel 1770.
Interessante la tela raffigurante i Santi Agostino ed Ignazio di Loyola attribuibile alla scuola leccese del pittore Antonio Verrio.
Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda