Palazzo Calò

Ai Calò appartenne il palazzo da qualche anno restaurato e destinato a moderna pensione, affacciantesi sul porto, e per ultimi di tal nobile ed antica casata, Silvio e Fausto, di Maurizio, lo possedettero nel XVIII secolo.
Silvio Calò fu coniugato a Margarita Rovito di Oronzo da Ugento, cui si unì in matrimonio il 14 giugno 1711.
All’architetto leccese Emanuele Manieri figlio del più noto Mauro, va attribuito un qualche intervento in fase di ristrutturazione del Palazzo di Silvio Calò, per la chiara grafia espressa nelle sagomature e nelle profilature delle porte e delle finestre del cortile di ingresso; ristrutturazione che deve aver voluto Emanuele De Pandis, di Mattia, che aveva sposato il 3 marzo 1731 un’altra Rovito, Lugrezia di Giovanni, fin dall’infanzia cresciuta in casa dei Calò.
Morto il 1760 Silvio, Emanuele De Pandis era divenuto proprietario dei beni, passati al superstite fratello Fausto, che fu prete e si riservò vita natural durante il semplice usufrutto, come chiaramente appare per due atti rogati da Notar Giuseppe Piccioli, l’8 luglio1762 e il 13 dicembre 1763

 

Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda