Ferdinando IV di Borbone pur avendo accolto la supplica dei gallipolini per la costruzione di un nuovo porto, non attuò subito il progetto, così che altissimo era diventato il numero dei naufragi per la mancanza di un sicuro ricovero. Il 22 dicembre 1792 ben otto vascelli affondarono in poche ore e ciò offrì lo spunto ai gallipolini per rinnovare la supplica al sovrano.
Altre suppliche ed altri progetti dovettero essere presentati sino al 16 agosto 1850, quando fu assegnato l’appalto per la realizzazione dell’opera che diventò la più importante sede di scambi per l’olio lampante e per uso cosmetico oltre che per il vino, con navi dirette verso i principali porti europei e non solo.
Oggi risulta interamente banchinato ed ha 150 posti barca, con servizi come il rifornimento carburante, l’energia elettrica e la riparazione motori e vele, e un ampio parcheggio automezzi.
A controbilanciare la scemata importanza commerciale vi è l’attrattiva dei pescherecci che nei colori del tramonto attraccano ogni sera per vendere al dettaglio il pescato tra un concitato assieparsi degli avventori e le colorite contrattazioni per spuntare il prezzo migliore.
Durante la bella stagione è un importante scalo turistico per il Salento ed offre la logistica per molte manifestazioni nautiche come ad esempio il “Salento Offshore Speed Race 2013”.
Di recente è tornato ad ospitare la manifestazione del “Premio Barocco” trasmesso dalla RAI.
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