Nel ‘700 la città aveva, in piazza, un teatro in legno. A cura del nobile gallipolino Bonaventura Luigi Balsamo, nel 1825, fu costruito, nel circuito dell’antica “Corte Grande” e comunicante col palazzo di famiglia, il “teatro del Giglio” con pianta a staffa di cavallo, vestibolo e doppio ordine di palchi. Assoggettato ad esproprio forzoso nel 1874 fu successivamente acquistato dal Comune di Gallipoli e ristrutturato su progetto di Oronzo Bernardini (artefice del Teatro Paisiello di Lecce) coadiuvato dagli ingegneri Gregorio Consiglio e Giacomo Pantaleo. Tra il 1877 ed il 1879 fu provvisto di una nuova facciata neoclassica a colonnato dorico e di un foyer, ed abbellito con le decorazioni realizzate in legno dai gallipolini Salvatore Buccarella, Luigi Epifani e Francesco Nocera, sotto l’esperta guida del leccese Melchiorre Zalardi e finemente dorate dai maestri napoletani Tuvoli.
Il progettista ebbe certamente a modello, secondo i gusti dell’epoca, il teatro San Carlo di Napoli.
Fu inaugurato nel 1879 con la rappresentazione di una scena lirica composta dal maestro Gaetano Briganti. Chiuso all’uso pubblico dalla fine degli anni ‘70, è stato recentemente restaurato.
Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda
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