Chiesa e Confraternita Del Crocefisso
Questo sacro tempio è sede della Confraternita del SS.mo Crocefisso, istituita nel 1642 dal vescovo di Gallipoli mons. de Rueda.
Già organata in altro luogo, nelle vicinanze della chiesa conventuale di S. Francesco, distrutto dalle furie del mare, la confraternita, previo acquisto di un comprensorio di case dai Padri Domenicani, volle costruire la nuova chiesa sui disegni realizzati appositamente, nel 1741, dal tenente di artiglieria, in servizio presso il regio castello di Gallipoli, Carlo Multò. Realizzò la fabbrica il mastro copertinese Ortensio Preite.
All’interno della Chiesa, collocata in alto sul prospetto dell’altare maggiore, è venerata un’antica immagine dipinta del volto del Crocefisso nonché ai piedi della mensa dell’altare il bel Cristo morto in legno portato processionalmente in giro per la città con altre statue relative alla passione di Cristo, nel Venerdì della Settimana Santa.
Decorano l’interno 4 tele barocche mistilinee con le storie dell’invenzione ed esaltazione della Croce realizzate nella prima metà del ‘700 da Aniello Letizia e collocate ai lati della navata assieme agli stucchi ottocenteschi raffiguranti alcuni Santi Apostoli.
Il pancone e gli stalli confraternali realizzati in noce dai maestri bottai nel 1867.
Bella e suggestiva è la statua lignea di gusto napoletano (XVIII sec.) del San Michele Arcangelo.
Sul fronte, dalle sobrie linee architettoniche, si evidenzia il grande pannello maiolicato, tardo ottocentesco, raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, cui i confratelli sono rimasti particolarmente devoti.
Chiesa di San Domenico, Confraternita del SS.mo Rosario
Ricostruita all’alba del XVIII secolo dai Margoleo di Martano, maestranze salentine attive in molti centri salentini, si caratterizza per la facciata realizzata in carparo e per l’ampia aula ecclesiale a pianta ottagona racchiusa tutt’intorno da una serie di 10 altari laterali e per l’ardita volta lunettata e scandita sulle linee della spina e delle costole da una prezioso e delicato decoro scultoreo.
Pregevole la presenza di numerosi dipinti realizzati tra la fine del ‘500 e il primo quarantennio del ‘600 dal pittore gallipolino Giovan Domenico Catalano tra cui: Circoncisone di Gesù (in sacrestia), Vergine col Bambino e i Santi Giovanni evangelista e Pietro martire, Annunciazione della Vergine Maria, Vergine col Bambino e i Santi Leonardo Irene e Marina.
La tela raffigurante i preparativi della Crocefissione dipende letteralmente da un più noto lavoro di Luca Giordano.
Realizzato in legno nel XVIII secolo dal gallipolino Giorgio Aver è l’altare di S. Domenico e di particolare pregio risultano le statue policrome di S. Domenico e di S. Vincenzo Ferreri, Santo particolarmente venerato.
La Chiesa è oggi sede della Confraternita del SS.mo Rosario, di antica costituzione, documentata nel 1565 e rifondata nel 1686.
Nella sacrestia, ricavata in un sottoportico del cinquecentesco chiostro domenicano, sopravvive un grande affresco raffigurante la battaglia di Lepanto del 1571 ed un gigantesco albero genealogico della famiglia reale aragonese.
Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda
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