Alle sorelle Agata, Benedetta e Massimilla Mongiò di San Pietro in Galatina era pervenuta la proprietà di questo palazzo per il matrimonio, celebrato il 30 marzo 1699, di Giovanna Mongiò con Francesco Oronzo Pantaleo dei baroni di Oleastro, originari di Taranto e Nardò. Giuseppe sposò Lucrezia Zacheo e visse in questo palazzo in cui nel 1742 un altro Francesco che abitava al quarto superiore. Questi era povero in canna con una miserrima rendita di appena 18.3 ducati annui.
Questo palazzo, di cui non si conoscono i precedenti passaggi di proprietà, fu costruito nel XVI secolo, periodo al quale risale il portale di influenza catalano-durazzesca ed una volta festonata a piano superiore.
Ai primissimi anni del XVIII secolo invece ci rimanda la balaustrata, montata su graziose mensole sull’angolo destro del prospetto, con colonnine barocche ripetute lungo la rampa delle scale nel cortile di ingresso.
Ne possedette la proprietà, nei primi anni del XIX secolo, il Principe Luigi Dentice di Napoli, il quale, il 22 gennaio 1814 l’alienò per contratto, al commerciante napoletano Gaetano Palmentola che vi stabilì la propria abitazione e casa di commercio oleario.
Più tardi qui ebbe sede il Vice Consolato del Regno di Svezia e Norvegia, di cui divenne titolare, con patente del 26 marzo 1877, Vincenzo, figlio di Gaetano Palmentola.
Testo originale – Elio Pindinelli
Traduzione in lingua inglese a cura di Rocco Merenda
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