Nuovo dibattito politico sulla maxi-inchiesta della Guardia di Finanza

L’inchiesta sulla presunta illegalità rilevata dalla procura nel settore del turismo e degli affari a Gallipoli, ha dato luogo ad un nuovo dibattito politico.

L’opposizione consiliare di Gallipoli Futura ha presentato una richiesta di incontro urgente al Prefetto di Lecce, Luca Rotondi. L’obiettivo è discutere direttamente la “questione Gallipoli” alla luce delle rivelazioni contenute nell’ordinanza del giudice del tribunale di Lecce e dei resoconti dei media.

Gallipoli Futura ha chiesto al Prefetto di mettere in atto le proprie prerogative di vigilanza e intervento per preservare la legalità e l’integrità democratica. In seguito, ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale di Gallipoli, ritenuto ormai incapace di garantire trasparenza e legalità. Inoltre, ha auspicato l’invio di ispettori prefettizi per monitorare l’attività amministrativa, anche se al momento non ci sono amministratori in carica coinvolti in provvedimenti giudiziari.

Intervento del gruppo di Fratelli D’Italia

Nel dibattito politico, il circolo cittadino di Fratelli d’Italia ha criticato la presa di posizione del sindaco Minerva. Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni del sindaco e del consiglio comunale. Ha sottolineato che la situazione attuale è stata creata dalla gestione dei rapporti politici e personali di Minerva con alcuni dei protagonisti dell’indagine. Di seguito si riporta quanto scritto in una nota dal circolo gallipolino di FdI.
“Leggendo il comunicato stampa del sindaco, non possiamo che ritenerci disgustati dal depistaggio ordito dal primo cittadino che, anziché scusarsi e prostrarsi in un mea culpa, addirittura si vanta di aver curato la sicurezza, il decoro urbano e aver lavorato per il bene della città. […]
Questa situazione vergognosa è stata creata per come egli ha gestito i propri rapporti politici e personali con molti dei protagonisti di questa vicenda: una questione di legalità, ma ancor di più una scontata moralità che dovrebbe essere caratteristica fondamentale di chiunque voglia fare politica. […]
Non è chi grida allo scandalo che infanga il nome della città, ma chi ha scelto di circondarsi di certi soggetti per ben due campagne elettorali e oggi chi paga le conseguenze di queste scelte scellerate è il buon nome della città che oggi si ritrova sui giornali descrivendo uno scenario deleterio per tutte le persone perbene che la abitano. […]
Quando si parla di pressioni non si parla del singolo soggetto, che avanza le sue personali richieste, ma si parla di quello che è riportato nelle intercettazioni presenti nel fascicolo della magistratura, così come riportato da tutti i quotidiani. Se Minerva avesse avuto veramente a cuore le sorti di tutti quegli imprenditori e commercianti onesti che egli afferma di aver tutelato, si sarebbe dovuto dimettere senza che nessuna forza politica arrivasse a chiederglielo”.

La fiducia del PD

Dal Partito Democratico locale, invece, c’è piena fiducia nel lavoro della magistratura e un sostegno deciso all’azione dell’amministrazione comunale e del sindaco Minerva. Respinte le prese di posizione dell’opposizione, il PD afferma che, se le accuse fossero confermate, sarebbero gravi e deplorevoli. Tuttavia, sostiene che attribuire responsabilità politiche al sindaco per eventi che non lo coinvolgono direttamente è un atto di irresponsabilità politica.

Il PD ricorda anche che un membro di Fratelli d’Italia faceva parte della giunta negli anni passati senza esprimere critiche sulla legalità dell’amministrazione di allora. Concludendo, il PD sottolinea la sua costante attenzione alla trasparenza e alla legalità, sottolineando l’importanza di essere garantisti, come previsto dalla Costituzione.

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