Giandomenico Catalano
Nato a Gallipoli, forse attorno al 1560, fu il protagonista della vicenda artistica salentina a cavallo dei secoli XVI-XVII, rimangono ancora oscure le vicende relative alla sua formazione e alla sua data di morte che si colloca dopo il 1626-27.
La sua attività di pittore che fu intensa e prolungata nel tempo, gli fece acquisire grande fama di “eccellente pittore” e “devoto”. Ebbe nel corso della sua attività una fiorente scuola, di cui fece parte anche il figlio Giovan Pietro. La sua fu una maniera pittorica piacevole, aggraziata. Entrò in competizione coi D’Orlando, un altro artista salentino. Formatosi sicuramente nell’ambiente tardo-manieristico della Napoli della seconda metà del Cinquecento, perseguì più gradevoli risultati a partire dagli anni ’90 secondo stilemi tipici della cultura figurativa di Teodoro d’Errico e di Francesco Curia, che furono i maggiori propagatori del manierismo neo-parmense di origine nordica. L’ultimo tratto del percorso artistico del Catalano, segno di conquistata maturità, fu l’incontro con la maniera dell’Imparato e del “baroccismo”. Numerose sue tele sono presenti a Gallipoli (Cattedrale, Rosario, San Francesco d’Assisi, Santa Chiara) e in tutto il Salento.
[Tratto da: Il grande Salento per immagini (Storia - Arte - Cultura - Tradizione GALLIPOLI) Testi a cura di Elio Pindinelli, Edito da Il Salentino Editore]
Giovan Battista Crispo | 1550 circa – 1598 circa |
Stefano Catalano | 1553 circa – 1620 circa |
Bernardino Amico | |
Giovan Carlo Coppola | 1599 – 1652 |
Tommaso Briganti | 1691 – 1762 |
Filippo Briganti | 1724 – 1804 |
Giovanni Presta | 1720 – 1797 |
Giandomenico Catalano | 1560 circa – |
Giovan Andrea Coppola | 1567 – 1599 |
Giorgio da Gallipoli | |
Leonida Tonelli | 1885 – 1946 |
Eugenio Vetromile | 1819 – 1881 |
Tommaso Fiore | 1884 – 1973 |
Emanuele Barba | 1819 – 1887 |