Inchiesta della Guardia di Finanza: svelata corruzione e disposto sequestro per oltre 30 milioni di euro
Nel corso di un’ampia indagine della Guardia di Finanza di Lecce, sono emerse gravi irregolarità che coinvolgono tecnici comunali, forze di polizia e funzionari pubblici. Sono scattate dieci misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica locale, nei confronti di dieci persone accusate di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistemi informatici e reati edilizi ed ambientali.
I soggetti coinvolti
In tre sono finiti agli arresti domiciliari col braccialetto elettronico. Tra essi:
- Emanuele Piccinno, 45 anni, originario di Gallipoli, già ex assessore con delega al Turismo nella prima Giunta Minerva; è anche un imprenditore coinvolto nel settore dei giochi, delle scommesse e della ristorazione;
- Cesario Faiulo, 56 anni, residente a Casarano, precedentemente legale rappresentante della società che gestiva il lido Zen;
- Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, 69 anni, geometra di Vernole, coinvolto nella recente inchiesta relativa all’affidamento degli incarichi nel tribunale di via Brenta a Lecce.
Per gli altri individui coinvolti, sono state adottate le seguenti misure cautelari:
- Sospensione dall’esercizio di pubblico ufficiale per un anno e divieto di dimora nel comune di Gallipoli per Corrado Salvatore (57 anni, luogotenente dei carabinieri, originario di Milano ma residente a Calimera) e per Vincenzo Zuccheroso (53 anni, appuntato dei carabinieri, originario di Formia ma residente a Parabita);
- Sospensione dall’incarico per un anno nei confronti di Franco De Matteis (62 anni, funzionario in servizio presso le Agenzie delle Entrate-Ufficio del territorio, di Pisignano);
- Divieto di esercitare la professione di architetto per un anno e divieto di dimora a Gallipoli per Cosimo Giuncato, 62 anni, di Gallipoli;
- Divieto di esercitare attività imprenditoriale per un anno per Ivan Giaccari (52 anni, di Porto Cesareo), Giovanni Bianco (61 anni, di Cursi) e Vito Antonio Greco (68 anni, di Torre Santa Susanna, Brindisi).
Inoltre, nell’ambito della stessa inchiesta, sono state notificate altre 41 informazioni di garanzia a soggetti coinvolti nelle presunte condotte illecite.
Due filoni di indagine
Le indagini hanno rivelato due filoni distinti di attività illecita.
Nel primo filone sono coinvolti due imprenditori con notevoli interessi economici nella zona di Gallipoli. Questi avrebbero sfruttato tecnici e funzionari pubblici corrotti per garantire l’approvazione di progetti nel settore dell’edilizia e del turismo. Alcuni membri delle forze di polizia avrebbero agito a protezione degli interessi economici degli imprenditori; avrebbero quindi rivelato informazioni coperte da segreto d’ufficio o accedendo illegalmente ai sistemi informatici in cambio di favori.
Il secondo filone di indagine riguarda casi di cattiva gestione dei beni pubblici; in particolare si fa riferimento alla dismissione dei beni ex ERSAP (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia). Un funzionario della Regione Puglia, ora in pensione, avrebbe collaborato con altri funzionari corrotti per favorire l’assegnazione di importanti immobili regionali a persone vicine a lui, facendo uso di procedure amministrative sospette e illegittime, giustificando ciò con presunte “utilità”.
Il sequestro
Nell’ambito di queste indagini, le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro preventivo di ingenti somme di denaro ritenute provento della corruzione, nonché di beni mobili, immobili ed attività economiche, il cui valore è stimato superare i 30 milioni di euro.
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