Eugenio Vetromile

Eugenio Vetromile

Nacque a Gallipoli il 22 gennaio 1819, da Pietro dei Baroni di Palmireto e da Marcantonia Margiotta. Frequentò gli studi presso il locale seminario dove prese i 4 ordini minori. Nel 1838 entrò nel collegio dei Gesuiti di Sorrento e diede i voti nel Monastero di Massalubrense, ai piedi dell’altare di S. Francesco da Paola, l’11 ottobre 1842. Al “Gesù Nuovo” di Napoli insegnò italiano, latino e greco reggendo la camerata del “Convitto dei nobili”. Entrato nell'”Istituto de propaganda fide” in Roma imparò con estrema facilità la lingua francese, la portoghese, la spagnola, la tedesca e l’inglese conseguendo il dottorato nelle lingue classiche e nelle scienze teologiche.
Padre Ruder Provinciale generale del Maryland decise di portarlo con se al Georgetown di Washington, dove perfezionò per 3 anni la sua conoscenza dell’inglese. Il 23 luglio 1848 fu ordinato sacerdote ed il 24 successivo celebrò la sua prima messa. Quello stesso anno fu mandato nella regione del Maine in Canadà presso la tribù indiana degli Abenaki. in 16 anni di intenso apostolato si disse abbia convertito alla religione cattolica oltre 30.000 indigeni.
Fu un grande studioso del linguaggio usato da quelle popolazioni e diede alle stampe nel 1856 un libro di preghiere in dialetto Abenaki e nel 1860 un voluminoso compendio della Sacra Scrittura, nonostante fosse priva di lingua indiana di gramatica e di dizionario. Era dal 1722 che non si teneva l’impresa di scrivere l’alfabeto indiano, da quando cioè Padre Rale aveva cercato di approntare un incompleto dizionario ed un’altrettanto imperfetta grammatica. Nel 1866 pubblicò la storia delle tribù indiane di Acadia, per il quale gli valse il titolo di Patriarca degli Indiani. Morì a Gallipoli il 23 agosto 1881.

 [Tratto da: Il grande Salento per immagini (Storia - Arte - Cultura - Tradizione GALLIPOLI) Testi a cura di Elio Pindinelli, Edito da Il Salentino Editore]