“STONE WASTE” SEQUESTRATA UN’ALTRA CAVA A GALLIPOLI
Continua la stretta delle forze dell’ordine sulle attività estrattive illecite nella “Città Bella” e dintorni. Pochi giorni fa, i carabinieri forestali di Lecce e Gallipoli hanno sequestrato una cava di 2,20 ettari di superficie con una profondità media di 15 metri in contrada “Mater Gratiae”. Durante i controlli, sono stati posti sotto sequestro anche 70 blocchi di pietra già tagliati e pronti per il trasporto, una pala meccanica cingolata e locali attrezzati per la segheria, completi di macchinari. Accumulati sul posto anche rifiuti da estrazione, tra cui sfridi di pietra, pericolosi per l’ambiente.
Il provvedimento cautelare si inserisce nell’ambito dell’operazione “Stone Waste”, una campagna avviata dall’estate scorsa per arginare le irregolarità nel settore estrattivo in Puglia. Fondamentale il supporto dei funzionari della Regione Puglia e delle innovative tecnologie messe in campo: le ricognizioni con elicottero AW169 e i droni del Nucleo regionale di vigilanza ambientale hanno evidenziato una situazione critica, in particolare la dispersione nel sottosuolo di liquidi lubrificanti senza alcun trattamento di filtraggio.
Questi rifiuti liquidi, derivanti dal taglio dei blocchi di pietra, rappresentano un rischio per l’equilibrio del sottosuolo, potenzialmente contaminando le falde acquifere e l’ecosistema circostante. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha così prevenuto danni ulteriori, ma ha anche rivelato violazioni gravi sul piano normativo.
Il titolare della cava, un uomo di 66 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per la gestione non autorizzata dei rifiuti e per l’esercizio dell’attività estrattiva senza le dovute autorizzazioni. A peggiorare la sua posizione, l’omissione della nomina di un direttore responsabile e la mancata presentazione dei documenti relativi alla salute e sicurezza sul lavoro, come impone la Legge 624/1996.
L’operazione “Stone Waste” prosegue, e i carabinieri promettono tolleranza zero verso chi mette a rischio l’ambiente e la sicurezza dei lavoratori per profitto. Questo nuovo sequestro sottolinea l’impegno per la protezione del territorio, un chiaro segnale che ogni abuso verrà fermato con determinazione.