Gallipoli rilancia nel progetto nazionale “Cantiere Città”

Nonostante la mancata vittoria del titolo di Capitale della Cultura 2027, la “Città Bella” rilancia con determinazione nel progetto nazionale “Cantiere Città”.

Non è una sconfitta, è un nuovo inizio. Gallipoli, finalista al prestigioso titolo di Capitale italiana della Cultura 2027, non si ritira dalla scena culturale nazionale: rilancia, riluce, reagisce. E lo fa aderendo con convinzione alla quarta edizione di Cantiere Città, il percorso di formazione e accompagnamento promosso dal Ministero della Cultura e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, dedicato proprio alle città che hanno sfiorato l’ambito titolo.

A dare il via ai lavori, nella storica sala Emeroteca del Ministero, sono stati i rappresentanti delle dieci città finaliste. Tra loro, Gallipoli: orgogliosa, presente, proiettata verso un futuro in cui la cultura non è un evento, ma un processo. Non un trofeo da esporre, ma un orizzonte da costruire giorno dopo giorno. “Essere presenti alla quarta edizione di Cantiere Città – afferma con convinzione il sindaco Stefano Minerva – significa rafforzare un impegno che non si è mai fermato. La candidatura non era un punto d’arrivo, ma l’inizio di un cammino. Un progetto politico e culturale che guarda lontano”.

Il progetto, avviato nel 2022, prevede per le città partecipanti momenti di alta formazione, workshop individuali e collettivi, percorsi personalizzati e scambi di buone pratiche. Non solo: da quest’anno Cantiere Città si apre anche ai comuni che intendono candidarsi per le edizioni future, ampliando così il raggio d’azione e rafforzando il sistema culturale nazionale in modo sistemico e partecipato.

Cultura come visione, coesione e sviluppo: la sfida continua

Per Gallipoli, la partecipazione è molto più di un gesto simbolico: è la conferma di una strategia che punta sulla cultura come leva di crescita economica, attrazione turistica, rigenerazione urbana e coesione sociale. “Gallipoli ha scelto la cultura come linguaggio comune per costruire coesione sociale, per attrarre e far restare i talenti” ribadisce Minerva. “Vogliamo fare della cultura un bene quotidiano, accessibile, trasformativo. È una visione che si radica nel territorio e guarda al mondo”.

Il percorso, spiega il Commissario della Scuola nazionale del patrimonio Onofrio Cutaia, vuole proprio essere un laboratorio d’innovazione, dove le amministrazioni locali possano sperimentare nuove strategie di sviluppo a base culturale. Il Capo Dipartimento Mario Turetta sottolinea: “Sostenere con continuità le città che investono nella cultura è un impegno strategico. Cantiere Città è ormai parte integrante del percorso verso il titolo di Capitale italiana della Cultura”.Gallipoli interno purità

Gallipoli si muove dunque lungo una rotta ben tracciata. Non più solo candidata, ma protagonista. Non più solo finalista, ma promotrice di buone pratiche. E mentre Pordenone si prepara a indossare la fascia di Capitale 2027, Gallipoli consolida alleanze, approfondisce visioni, rafforza progettualità. Come in ogni cantiere che si rispetti, si lavora oggi per abitare meglio il domani.

Perché il cuore pulsante della cultura non sta nei titoli assegnati, ma nella capacità di farla vivere. E in questo, Gallipoli non ha bisogno di medaglie: ha già scelto da che parte stare.

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